La Guerra dei Mondi

Titolo originale:  The war of the worlds

Nazione:  Usa

Anno:  1953

Genere:  Fantscenza/Avventura/Azione

Durata:  85′

Regia:  George Lucas 

Cast:  Gene Barry, Ann Robinson, Charles Gemora, Les Tremayne, Paul Frees, Jack Kruschen, Carolyn Jones.

Produzione:  Paramount Pictures

Distribuzione:  Paramount Pictures

La Guerra dei Mondi

Nel 1915, a cinque anni di distanza dall’uscita del Secondo Manifesto della Pittura Futurista,Arnaldo Ginna, forse il più lucido e creativo del gruppo dei Futuristi, scriveva:Dunque in tutte le epoche la pittura espresse sempre qualche cosa di nuovo e di inaspettato che comunemente non si vede nella natura. In certo modo informarono il pubblico di nuove rivelazioni di forme e di colori che in natura non esistono, forme e colori che esistono nell’animo e nel cervello dell’artista il quale si sforza di comunicare e di fare comprendere alla comunità degli uomini. Il testo di Ginna, Pittura dell’avvenire, da leggere come necessario complemento ai due Manifesti, si sofferma a lungo sulla necessità di individuare le forme geometriche del mondo che ci circonda e di renderle visibili agli occhi del pubblico: da allora in poi i futuristi avrebbero guardato il mondo cercandovi “gli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo”, fino a dar vita ad un paesaggio artificiale fatto di “coni, piramidi, poliedri, spirali” e fino a costruire “l’animale metallico, fusione di arte + scienza”. Il Futurismo si stacca dunque dalla linea di segno simbolista e sceglie le forme geometriche della modernità industriale. In quest’ottica le “macchine” della modernità acquisiscono un fascino sempre maggiore, tanto che tali principi troveranno una formulazione teorica nel manifesto del 1922 intitolato proprio L’arte meccanica. Manifesto futurista, firmato da Enrico Prampolini, Ivo Pannaggi e Vinicio Paladini. Pulegge, volani, bulloni, ciminiere, acciaio lucido, grasso odorante, profumo di ozono delle centrali elettriche, ansare delle locomotive, urlare delle sirene, ruote dentate, pignoni! SENSO MECCANICO, NETTO, DECISO, che ci attrae irresistibilmente! Gli ingranaggi purificano i nostri occhi dalla nebbia dell’indeterminato. Tutto è tagliente, aristocratico, distinto. SENTIAMO MECCANICAMENTE. CI SENTIAMO COSTRUITI IN ACCIAIO, ANCHE NOI MACCHINE ANCHE NOI MECCANIZZATI.

Con queste premesse va da sé che il cinema di fantascienza faccia proprie le istanze della pittura futurista in un reticolo complesso di elementi:

•l’invenzione di macchine con nuove funzioni e nuove forme e colori;

•la riduzione delle forme naturali a forme geometriche;

•la ridefinizione dei colori in cromìe innaturali e, di norma, vivacissime;

•l’espressione del movimento attraverso linee oblique che tagliano il quadro (l’inquadratura) spesso in sequenze parallele o incociantesi;

•l’esplosione di forme e colori in un universo in cui distruzione e rinascita sono strettamente collegate tra loro, in una estetica secondo la quale “la guerra è bella”.

LA PITTURA FUTURISTA – MANIFESTO TECNICO
di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini

Per concepire e comprendere le bellezze nuove di un quadro moderno bisogna che l’anima ridiventi pura; che l’occhio si liberi dal velo di cui l’hanno coperto l’atavismo e la cultura e consideri come so!o controllo la Natura non già il Museo! Allora, tutti si accorgeranno che sotto la nostra epidermide non serpeggia il bruno, ma che vi splende il giallo, che il rosso vi fiammeggia, e che il verde, l’azzurro e il violetto vi danzano, voluttuosi e carezzevoli! Come si può ancora veder roseo un volto umano, mentre la nostra vita si è innegabilmente sdoppiata nel nottambulismo? Il volto umano è giallo, è rosso, è verde, è azzurro, è violetto. Il pallore di una donna che guarda la vetrina di un gioielliere è più iridescente di tutti i prismi dei gioielli che l’affascinano.

Balla cominciò collo studiare la velocità delle automobili, ne scoprl le leggi e le linee-forze essenziali. Dopo più di 20 quadri sulla medesima ricerca, comprese che il piano unico della tela non permetteva di dare in profondità il volume dinamico della velocità. Balla senti la necessità di costruire con fili di ferro, piani di cartone, stoffe e carte veline, ecc., il primo complesso plastico dinamico.           

1. Astratto.

2. Dinamico. Moto relativo (cinematografo) + moto assoluto.

3. Trasparentissimo. Per la velocità e per la volatilità del complesso plastico, che deve apparire e scomparire, leggerissimo e impalpabile.

4. Coloratissimo e Luminosissimo (mediante lampade interne).

5. Autonomo, cioè somigliante solo a sé stesso.

6. Trasformabile.

7. Drammatico.

8. Volatile.

9. Odoroso.

10. Rumoreggiante. Rumorismo plastico simultaneo coll’espressione plastica.

11. Scoppiante, apparizione e scomparsa simultanee a scoppi.

Nel Manifesto di fondazione del Futurismo(1909), Marinetti aveva esaltato l’automobile da corsa, nella quale vedeva espressa l’irrazionalità e la pazzia. L’automobile è contemporaneamente il simbolo del movimento dell’energia vitale. Luigi Russolo (Portogruaro, Venezia, 1885 – Cerro di Laveno, Varese, 1947), è musicista e pittore. Come pittore eseguì pochi quadri, ma significativi. In questo quadro sono contenuti tutti gli elementi fondamentali del Futurismo, sia dal punto di vista del tema, sia da quello dello stile: il mito della macchina e della velocità; la violenza aggressiva del colore;” le linee- forza” costituite da cunei progressivamente più acuti da sinistra a destra per rendere il significato della penetrazione dell’oggetto nell’aria, vincendone la resistenza con la propria potenza.

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